Il culto in Europa
Il culto del giovane martire si propagò velocemente in Italia - dove una chiesa a Roma è dedicata ai Santi Vito, Modesto e Crescenza - in Germania e in Boemia. Si diffuse anche in qualche zona della Francia ( l'abbazia di San Dionigi avesse ricevuto nel 775 d.C. alcuni frammenti delle sue reliquie).
In Germania il più antico centro di culto di San Vito (o San Guido, entrambi i nomi si riferiscono allo stesso santo) è stato l'abbazia westfaliana di Corvey sul fiume Weser, dove le sue reliquie furono trasferite da San Dionigi nell'anno 887 d.C.
In seguito, Helmod e Saxo Gramaticus, monaci di Corvey, introdussero, dall'isola slava di Rugen sul Baltico, il culto del santo sotto il nome di Vit. Gli abitanti dell'isola però, ritornati alle antiche superstizioni, avevano trasformato il culto di San Vit in Svantovit, divinità pagana che avrebbe sostituito il santo cristiano.
Il processo inverso, tuttavia, sarebbe molto più verosimile: non sarebbero stati i pagani che, convertiti al culto di San Vit l'avrebbero trasformato in divinità; ma, al contrario, sarebbero stati i monaci che, trovando consolidato il culto di Svantovit, l'avrebbero sostituito con un santo dal nome analogo.
La popolarità di san Vito nei paesi di lingua germanica dove numerose località portano il nome di Sankt Veit o Veitsberg, particolarmente in Franconia, si collega al fatto che egli venne a far parte del gruppo dei Quattordici Santi Ausiliatori, nel corso del XIV secolo .
Il culto di San Vito in Germania, inoltre, deve la sua massiccia diffusione al dilagare, nell'Europa del nord, delle epidemie coreutiche che ebbero inizio a partire dal secolo XI: le danzimanie che, così chiamate nel Medioevo da medici e uomini di chiesa, coinvolgevano moltitudini di persone in danze sfrenate che duravano per interi giorni.
In Germania e nei Paesi Bassi, la chiesa cristiana aveva sovrapposto a queste manifestazioni d'origine pagana, la protezione di santi quali San Vito e San Giovanni; quelle danzimanie, infatti, erano note con il nome di "Ballo di San Vito e San Giovanni".
A scopo terapeutico, in questo tipo di danze coreiformi, erano utilizzati musici e suonatori; non mancavano tuttavia pellegrinaggi rituali alla chiesa del santo protettore, dove veniva completato il rito con la presenza di una fonte, dell'acqua purificatrice o del passaggio sopra un ponte.
Resta da chiarire, però, la ragione dell'appellativo "Ballo di San Vito alla corea.
Diverse sono le ipotesi mai purtroppo esaustive. Tra queste se ne indicano due che,appaiono più verosimili: la prima fa risalire tale attribuzione al racconto secondo cui San Vito avrebbe guarito il figlio (o la figlia) di Diocleziano che si riteneva posseduto da un demonio (infatti questo ballo provoca convulsioni molto simili a quelle degli indemoniati); la seconda vedrebbe derivare il nome da una credenza, molto diffusa nel Medioevo, in base alla quale presentando offerte all'immagine di San Vito e danzando davanti ad essa ci si assicurava una buona salute per l'anno successivo.
IL CULTO LOCALE in S.VITO DEI NORMANNI
L'origine del nome della città dovrebbe essere attribuito al fatto che gli Schiavoni o Slavoni, per scampare alle persecuzioni dei Saraceni, cercarono fortuna sull'opposta costa dell'Adriatico, decidendo di stanziarsi sul finire del 963 nei fertili territori pugliesi, fondando così col nome "Castri Sancti Viti" la città in onore di San Vito martire di cui essi erano devoti.
Da allora la città venne chiamata semplicemente Santo Vito, San Vito degli Schiavoni o anche San Vito in Terra d'Otranto. Nel 1863, dopo essere rientrato nel Regno d'Italia (1861) San Vito degli Schiavoni cambiò denominazione e assunse l'attuale San Vito dei Normanni in onore di colui che viene considerato il fondatore del borgo medioevale: Boemondo d'Altavilla (1050-1111), figlio di Roberto il Guiscardo.
Il culto locale verso il nostro Protettore si è espresso inizialmente nella cappella alla base della torre nel Castello oggi Dentice di Frasso. In seguito il culto è stato coltivato in modo speciale nella Chiesa Madre.
Attualmente tale culto si esprime in varie forme.
Annualmente con la novena e la festa liturgica del 15 giugno e poi con la festa patronale della 2^ domenica di luglio, in cui S.Vito viene festeggiato con il compatrono S.Vincenzo Ferreri.
Mensilmente, una volta al mese, al termine della Messa vespertina ci si reca dinanzi alla cappella di S.Vito per il canto dell’inno e l’orazione.
In varie occasioni preghiera dei giovani e giovanissimi a S.Vito martire davanti alla sua cappella; affidamento dei bambini di nome Vito, subito dopo il battesimo, e dei bambini di 3^ elementantare nella festa della loro Prima Confessione ecc. E' espressione di culto anche la consuetudine di esporre la statua di S. Vito, in segno di festa, anche a Natale e nell'ottava di Natale. Nella notte di Pasqua,invece, la statua di S.Vito entra festosamente in chiesa al momento del "Gloria", insieme alla Madonna e a vari santi.
Antico responsorio in onore di S.Vito
( si canta nella novena e nella festa di giugno)
Salve, fortis Martyr Christi,
pro quo patriam reliquisti,
patrem fugiens impium
Te precantes, Vite, a malis,
fac nos eripi et sub alis
constitutos protege.
Romam vocat Diocletianus
Fitque filius eius sanus,
sed ipse crudelior.
Te precantes….
Nam vinculis alligatum,
unctum pice, igne crematum,
obiicit leonibus.
Te precantes….
Coelum nefas detestatur,
terra tremens veneratur
tantam patientiam.
Te precantes….
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto
Te precantes….
Inno in italiano
(musicato da A.Pecoraro)
Inni al glorioso martire
s’innalzino dal cuore
che a noi con grande amore
la protezion donò.
Dal cielo veglia il popolo
e guida tra i perigli,
i tuoi fedeli figli
difendi, o Protettor.
La fede grande e pura
che in cuor serbasti ardente,
invitta e risplendente
conserva in mezzo a noi.
Proteggi le famiglie,
il vecchio e l’innocenza,
richiama a penitenza
il cuor che deviò.
Allontana ogni flagello,
san Vito nostro protettore,
tieni vicini al tuo cuore
i sanvitesi che son fuor.
Altro inno in italiano
(musicato da d. G.Grassi)
Salve, o forte martire,
amico del Signore.
Salve, o forte martire,
amato protettore.
O S.Vito, prega per noi (2v)
Invitto in dura prova,
o Vito, la tua vita
a fedeltà c’invita.
Tu forte e puro giovane,
atleta vincitore,
modello e intercessore.
La tua città, o Vito,
all’Uno e Trino canti,
a Dio, premio dei santi.
PROPRIO della MESSA di S.VITO
NOTA. I testi della Messa, utilizzati nella nostra basilica, in assenza del Proprio diocesano, sono stati composti, traducendo e adattando lievemente gli antichi formulari della Messa propria di S. Vito presenti nel sacramentario Gelasiano ( colletta, sulle offerte, dopo la comunione ) e in quello Bergomense (prefazio).
15 giugno
San VITO Martire
Patrono Principale
Solennità
Martire adolescente, rese a Cristo la testimonianza del sangue durante la persecuzione di Diocleziano. Mazara del Vallo in Sicilia lo considera suo concittadino. Il suo culto, attestato già nel sacramentario gelasiano, si diffuse largamente nella Chiesa.
ANT. D’INGRESSO
Il martire Vito é passato attraverso la grande tribolazione ed ha lavato le sue vesti, rendendole candide col sangue dell’Agnello. Per questo sta davanti al trono di Dio e lo loda in eterno. Alleluia.
COLLETTA
Concedi alla tua Chiesa, Signore,
per intercessione del santo martire Vito,
di vivere nell’umiltà che a te piace
e di compiere ogni bene nella libertà dell’amore.
Per il nostro Signore.
SULLE OFFERTE
Questo sacrificio che dà gloria al tuo nome, Signore,
per i meriti del martire san Vito ottenga a noi
i doni della salvezza. Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
E’ veramente cosa buona e giusta
esaltarti e ringraziarti sempre,
Dio onnipotente ed eterno,
fonte e premio di ogni santità.
Noi ti glorifichiamo nel ricordo gioioso di san Vito martire.
A lui ancora adolescente hai donato
la grazia meravigliosa della tua amicizia,
il vigore della fede,
la pazienza dell’amore, che tutto sopporta e vince.
Messo alla prova in giovane età,
in mezzo ad indicibili tormenti,
non ha ceduto alla violenza del persecutore,
è rimasto forte e fedele
ed ha meritato la corona della gloria.
Per questo insieme a lui,
uniti al coro immenso degli angeli e dei santi,
eleviamo a te l’inno incessante di benedizione e di lode:
ANT. ALLA COMUNIONE
Vidi sotto l’Altare
le anime di coloro che furono immolati
a causa della parola di Dio
e della testimonianza che gli avevano reso. Alleluia.
DOPO LA COMUNIONE
Il sacramento di cui ci hai nutrito, Signore,
porti frutto in tutta la nostra vita,
e per intercessione di san Vito martire
sia per noi medicina di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
BENEDIZIONE SOLENNE
Dio mirabile in tutti i suoi santi, riempia i vostri cuori della sua grazia
perché la vostra vita sia ricca di opere buone. Amen
Confortati dall’esempio dei martiri, sappiate rendere a Cristo
buona testimonianza nel mondo. Amen
L’intercessione di san Vito, amico del Signore,
vi ottenga dal cielo ogni vero bene. Amen
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre + e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen
Preghiere dei giovani a S.Vito
( davanti alla Cappella)
1° Gesù dice nel Vangelo: Chi mi riconoscerà davanti agli uomini anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio.Tu, o giovane san Vito, hai messo in pratica questa parola. Aiuta anche noi giovani ad essere fedeli a Cristo, senza timore degli uomini. Aiutaci a non nascondere la nostra fede, ma a testimoniarla con coraggio.
tutti: san Vito, prega per noi.
2° La parola di Dio dice: Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù. Nel tuo cuore di giovane, o Vito, ci sono stati davvero gli stessi sentimenti di Gesù. Aiuta anche a modellare sul Vangelo la nostra vita.
tutti: san Vito, prega per noi.
3° La parola di Dio dice: il vincitore lo farò sedere con me. Tu, o giovane san Vito, hai vinto nella gara più difficile. Come un atleta vincitore, sei salito sul podio più alto.
Aiuta anche noi, che abbiamo la tua stessa età, a vincere nella gara della fedeltà a Cristo e al suo vangelo.
tutti: san Vito, prega per noi.